Psicomotricità

TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA’ DELL’ETA’ EVOLUTIVA

Nel nostro Centro “Sophia” è presente la figura del Terapista della Neuro e Psicomotricità, l’operatore sanitario che svolge interventi di prevenzione, terapia e (ri)abilitazione nei bambini e ragazzi da 0 a 18 anni che presentano Disturbi del Neurosviluppo

Il TNPEE collabora con l’equipe multidisciplinare al fine di creare un progetto terapeutico individualizzato con obiettivi a breve, medio e lungo termine.

L’intervento terapeutico è indirizzato alle funzioni emergenti che si trasformano nel corso dello sviluppo ostacolato o rallentato dalla presenza di vari disturbi all’interno di quadri clinici complessi ed eterogenei.

Viene creato un programma terapeutico che si avvale di valutazione neuropsicomotoria, attraverso la somministrazione di test e protocolli per indagare la presenza di difficoltà o carenze nelle diverse aree dello sviluppo.

In ogni seduta vengono proposte attività con materiale strutturato e non per raggiungere, attraverso tecniche e strategie stabilite, gli obiettivi prefissati.

A conclusione di ogni incontro viene effettuata una restituzione ai genitori per condividere il lavoro svolto e favorire la generalizzazione delle competenze.

 

 

NEUROPSICOMOTRICITÀ
È un intervento riabilitativo che stimola uno sviluppo equilibrato ed armonico nel bambino.

Un elemento chiave della terapia è il GIOCO; il bambino, infatti, grazie all’attività ludica riesce a scoprire e conoscere sè stesso e le regole del mondo che lo circonda.

Il nostro ruolo assume una rilevanza maggiore nell’intervento precoce, avviato nei primi 3 anni di vita; per fare sì che questo avvenga risulta importante per i genitori riconoscere nel bambino dei campanelli d’allarme predittivi di un ritardo dello sviluppo:

  • Ritardo nel raggiungimento di alcune tappe motorie (rotolamento, strisciamento, gattonamento) o disorganizzazione nei passaggi posturali (da supino a seduto, da seduto a in piedi).
  • Lentezza nei movimenti, goffaggine motoria, difficoltà a prendere piccoli oggetti, difficoltà nel lancio e ricezione della palla).
  • Difficoltà ad automatizzare i movimenti (in particolare nelle autonomie personali).
  • Comportamenti problema, atteggiamenti oppositivi, provocatori e aggressivi, fa fatica a rispettare le regole.
  • Difficoltà con lo strumento grafico e nella rappresentazione (disegnare, colorare).
  • Il gioco non è funzionale, ha interessi ristretti, non ha sviluppato il gioco simbolico, non ha piacere a condividere i suoi giochi né a giocare con i pari.
  • Difficoltà di attenzione e concentrazione, a memorizzare e ad attuare strategie per raggiungere un obiettivo.

Infine ci teniamo a sottolineare quella che per noi è una frase che racchiude la nostra professione: “L’amore, l’affetto e il gioco possono riempire il bicchiere dei bambini fino a farlo traboccare” (Cohen)